Studiamo, approfondiamo e ci battiamo contro questa grave forma di abuso che riguarda i bambini coinvolti nelle separazioni conflittuali. Rappresenta “la violazione da parte di un genitore (alienante) del diritto del figlio di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con l'altro genitore (alienato) e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale”.
L'alienazione è un programma sui figli, agito da un genitore patologico (genitore alienante), che induce i figli a perdere il contatto con la realtà degli affetti e ad esibire astio e disprezzo ingiustificato e continuo verso l'altro genitore (genitore alienato) o, più spesso, verso tutto il rame parentale dell'altro genitore. Le tecniche di “programmazione” del genitore alienante tipicamente comprendono l'uso di espressioni denigratorie riferite all'altro genitore, false accuse di trascuratezza, violenza o abuso (nei casi peggiori, anche abuso sessuale). I figli, quindi, si alleano con il genitore alienante, da cui sanno di dipendere, iniziando ad appoggiare la sua visione ed esprimendo, in modo apparentemente autonomo, astio, disprezzo e denigrazione contro il genitore alienato.
Abbiamo seguito casi in cui era presente tale grave comportamento disfunzionale della famiglia, scontrandoci anche con un impianto rimediale del nostro Ordinamento a tratti insoddisfacente, motivo per cui, abbiamo organizzato campagne di sensibilizzazione al fianco di neuropsichiatri infantili e psicologi, confidando in un intervento del nostro Legislatore, anche sotto il profilo penalistico.
Questo è solo uno dei tanti fenomeni da cui derivano danni ai vari membri della famiglia e che legittimano una richiesta risarcitoria, anche dal punto di vista economico; altra questione in costante evoluzione giurisprudenziale, che richiede studio e riflessione e sulla quale investiamo molte energie, affinché le condotte illecite che si consumano dentro le mura domestiche possano essere sanzionate anche dal punto di vista civilistico.